Fin dagli anni ’50 alcune case americane come la Revell si cimentarono a produrre scatole di montaggio di modelli di aerei in plastica che il bambino, ma più spesso il genitore per conto del bambino, poteva montare con un po’ di pazienza e un tubetto di colla e poi, eventualmente, dipingere. Dallo sviluppo di tali scatole nacque una schiera infinita di valenti modellisti esperti nella lavorazione della plastica, con risultati di una precisione e di una esattezza storica che rasentava la pignoleria. Il mercato non fece attendere la richiesta di sempre più numerosi soggetti e, dopo gli aerei eseguiti in scale diverse, cominciarono ad uscire scatole relative a mezzi militari e carri armati e successivamente scatole di accessori e di soldatini relativi ai modelli, prodotti generalmente nelle due scale di 1/75 e di 1/35. Per questo i modellisti più validi e interessati non si limitarono più ad eseguire pezzi singoli seppur splendidamente eseguiti, ma si impegnarono nella realizzazione di diorami e plastici in cui la creatività aveva il sopravvento, dovendo utilizzare sistemi e materiali certamente non inclusi nelle scatole.

Gli elaborati erano di un realismo impressionante e su questo standard elevato si è mosso un gruppo di giovani che frequentano il museo per eseguire splendide scene, relative agli ultimi conflitti avvenuti, che lasciano sbalorditi i visitatori e che il museo ha inserito nella propria esposizione alla fine del percorso storico precedentemente descritto. Inoltre per uniformare la scala più grande alle misure standard mondiali del soldatino, le nuove scatole vennero eseguite in scala 1/32 e non più in 1/35.

E’ così che al museo si possono ammirare scene della guerra del Vietnam, con alcune scene relative ai marines americani operanti nel delta del Mekong: una chiatta a fondo piatto armata, interamente autocostruita, un porticciolo con torre di osservazione, un motoscafo in riparazione ed un altro che sta attraccando, un gruppo di marines con un M 113, a riposo con un personaggio che legge “Playboy”, uno che beve Coca Cola ed il terzo che si lava i capelli in un vicino ruscello.