Soldatini in creta, pezzi unici

Tali pezzi, che sono stati lasciati al museo dopo la improvvisa e prematura scomparsa del loro autore, formano, da soli, un’ intera collezione di varie centinaia di pezzi. Antonio Masetti Zannini aveva l’ hobby della scultura in creta, ma volendo eseguire pezzi in movimento e quindi sostenuti da anime di fil di ferro, non poteva certamente cuocere i propri pezzi che si sarebbero sbriciolati inesorabilmente.

Alexandr Nevskij e le bandiere della signoria di Novgorod del XIII sec. con i costumi del film "Alexandr Nevskij" di Eisenstein. Pezzi unici modellati in creta cruda da Antonio Masetti Zannini nel 1984
Alexandr Nevskij e le bandiere della signoria di Novgorod del XIII sec. con i costumi del film “Alexandr Nevskij” di Eisenstein. Pezzi unici modellati in creta cruda da Antonio Masetti Zannini nel 1984

Aveva quindi adottato una propria tecnica per dare consistenza e resistenza alla creta utilizzata, che veniva mischiata con colle del tipo Vinavil prima di essere lavorata ; dopo un’ asciugatura parziale, le inevitabili screpolature del pezzo venivano stuccate e infine sul soggetto veniva spennellata la colla suddetta che, seccandosi, lasciava una patina vetrosa e resistente sul pezzo pronto ormai per la pittura. I pezzi sono di grande dimensione (circa 20 cm) ma l’ effetto è straordinario, specie in quelli dipinti, con ottima mano, dal figlio Cesare. Ma il vero amore di Masetti nel proprio lavoro era il cavallo di cui aveva studiato tutte le possibili posizioni che l’ animale assume da fermo al galoppo, mentre l’ uomo diventa un semplice accessorio anche se estremamente curato. Sono infatti rarissimi i suoi pezzi a piedi, mentre la maggioranza sono cavalieri.

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Gran Maestro dell’Ordine Teutonico con bandiera del XIII Secolo con i costumi del Film Alexandr Nevskij e le bandiere della signoria di Novgorod del XIII sec. con i costumi del film “Alexandr Nevskij” di Eisenstein. Pezzi unici modellati in creta cruda da Antonio Masetti Zannini nel 1984

Al museo è esposta la serie completa di singoli e gruppi di cavalieri teutonici e guerrieri russi ripresi dal film “Alexandr Nevskij” del regista russo Eisestein con scene di combattimento estremamente animate, e completa dei relativi personaggi di ambo le parti durante la battaglia del lago Peipus (ricordata come la battaglia del lago gelato) fra i Teutoni e i guerrieri della signoria di Novgorod. Sono esposti due traini di artiglieria a cavallo del regno italico di Napoleone, con i conduttori sui cavalli del traino e tutti i serventi a cavallo (tutti in posizioni di galoppo diverse).

Notevole poi la serie completa dedicata alla cavalleria piemontese e italiana, comprendente oltre 40 soggetti con le uniformi dal ‘700 al 1918. Fra di essi si può notare un gruppo di cavalieri del Savoia cavalleria in uniforme risorgimentale che, nel salto di una siepe, mostrano con pignola esattezza le quattro fasi del salto del cavallo (ingaggio, slancio, caduta e ripresa).

Dragoni Savoia Cavalleria al salto 1843. Pezzi unici modelalti in creta cruda da Antonio Masetti Zannini 1984
Dragoni Savoia Cavalleria al salto 1843. Pezzi unici modelalti in creta cruda da Antonio Masetti Zannini 1984

Un grande effetto fa poi una ricostruzione, eseguita su indicazione di un capo Lakota venuto in visita in Italia, di un villaggio Lakota del 1845 e quindi antecedente l’ invasione dei coloni bianchi, con le tende, le scene di vita quotidiana, la caccia al bisonte, la concia delle pelli e il sacrificio al sole. Dei primi tentativi eseguiti da Masetti (ma già eseguiti con grande talento) è esposta una sfilata del 4° Reggimento Ussari francesi di Napoleone composta di circa 30 elementi.