Nel 1961 la ditta Xiloplasto, che aveva sempre prodotto i propri pezzi utilizzando la pasta di legno, produsse, in occasione del Centenario dell’ unità d’ Italia, una serie di soldatini in gomma dura rappresentanti un gruppo di bersaglieri, uno di garibaldini e uno di austriaci la cui basetta rappresentava per l’ occasione, un’ Italia stilizzata che negli anni successivi sarà mutata in una basetta ovale. Il museo possiede ed espone la serie completa relativa all’ anno ’61, sfortunatamente ridipinta dal proprietario e non originale.

Da essi comincia la produzione di pezzi in gomma dura con soldati italiani di quegli anni in tuta mimetica e i classici soggetti della produzione precedente e cioè i personaggi del West, indiani e cowboys. Già negli anni ’50 una casa francese, la Segom, aveva messo in commercio delle serie di soldatini di plastica dipinti a mano in piccoli gruppi su basetta ricoperta di plexiglas trasparente, dei quali il museo ne espone un certo numero, rappresentanti soldati di vari reggimenti francesi sia del regno che dell’ epoca napoleonica. Tali pezzi, che conservano ancora un aspetto di soldatino giocattolo, sono ormai considerati oggetti di antiquariato e presentano una pittura che ha assunto una patina di antico che li rende caratteristici. Ma anche aziende già produttrici di soldatini di pasta o piombo si cimentano in questi nuovi materiali, come la Elastolin tedesca e la Britains inglese dal momento in cui assorbì la società Herald specializzata in soldatini, appunto, in plastica.

Al museo si possono ammirare i pezzi Elastolin degli anni ’60 sia nella dimensione di 7 che di 4 cm, rappresentanti una coorte romana preceduta dalle aquile e dalle bighe del Console e degli ufficiali, una serie di macchine da assedio medioevali e un gruppo di lanzichenecchi del XVI secolo. Inoltre il museo, all’ atto della chiusura della ditta Elastolin, si è assicurato la campionatura completa di tutta la produzione del momento che è esposta in 8 bacheche inviateci dalla ditta stessa esposte così come è possibile vederle nella mostra. Sono esposti anche numerosi esempi di produzione Herald Britains rappresentanti gli eserciti della guerra di secessione americana e un gruppo di marines americani in alta uniforme, oltre alla produzione completa di guerrieri medioevali che hanno la caratteristica di essere smontabili e ricomponibili, alle classiche guardie a cavallo della regina d’ Inghilterra a piedi e a cavallo e a un gruppo di scozzasi. Nel campo della plastica emerge una ditta francese, la Starlux, produttrice di pezzi ancora disponibili sul mercato, di cui il museo presenta un gruppo di soldati in uniforme napoleonica e la serie completa di legionari romani con bighe e pezzi in atteggiamenti tutti diversi. Di tale produttore, i cui pezzi hanno una notevole esattezza storica e un buon livello di pittura, il museo presenta alcune serie dedicate all’ esercito italiani quali una banda della marina, un gruppo di bersaglieri e un gruppo di alpini. Tale ultimo gruppo è una curiosità per il fatto che, a dispetto del tricolore italiano, tutti i pezzi non rappresentano gli alpini italiani bensì un gruppo di “Chasseurs des Alpes” francesi, con la tuta mimetica bianca ma con le caratteristiche dell’ uniforme dei soldati francesi e non di quelli italiani.
Notevole ed abbastanza raro un gruppo di soldati egizi e di gladiatori della ditta italiana Atlantic, sempre nella dimensione di 7 cm ; la rarità consiste nel fatto che i pezzi venivano venduti grezzi non dipinti, mentre quelli del museo sono tutti dipinti a mano dalla casa stessa, trattandosi di una campionatura che, esposta nelle vetrine dei negozi, doveva costituire un richiamo per gli eventuali acquirenti. Comunque dagli anni ’70, la produzione di soldatini di plastica per il gioco, anche per ragioni di costo, tende a diventare monocromatica, cioè i pezzi vengono stampati tutti in plastica dello stesso colore e il bambino deve utilizzarli così come sono, salvo il fatto che possa dipingerli personalmente o farli dipingere da qualcuno.